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Castità prematrimoniale: perché sì?
(troppo vecchio per rispondere)
Andreas Hofer
2003-12-30 10:11:52 UTC
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Castità prematrimoniale: perché sì?
di Mario Palmaro

La Chiesa si ostina a proporla. Molti giovani non la capiscono. È ancora
possibile spiegare le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale?
Ecco che cosa dire. Anche a chi non crede.

Un giovane e una giovane si conoscono, si frequentano, si vogliono bene.
Scoprono di desiderare una vita insieme e, magari, stabiliscono che un
giorno diventeranno solennemente e pubblicamente marito e moglie. Un periodo
di tempo - più o meno lungo - li separa dal momento in cui, salvo
ripensamenti, si uniranno in matrimonio. Come vivere questa particolarissima
stagione della vita che è il fidanzamento? Secondo la mentalità corrente,
nulla di più normale che quei giovani si comportino come se fossero già
sposati.

Nell'insegnamento della Chiesa, invece, soltanto il matrimonio rende lecito
il rapporto sessuale tra l'uomo e la donna. Si tratta di un conflitto
acutissimo tra il senso comune dei contemporanei e il Magistero petrino; il
divieto dei cosiddetti "rapporti prematrimoniali" rischia di risuonare
sempre meno ascoltato e compreso, al punto da suscitare perfino nei pastori
la tentazione alto scoraggiamento. Non è raro ascoltare il "lamento" di
qualche parroco: "Dissuadere i fidanzati dai rapporti prematrimoniali?
Figuriamoci, inutile perfino parlarne, non ci capiscono".

Che fare, dunque?

C'è un significato profondamente umano di questo insegnamento che,
ininterrottamente e ostinatamente, la Chiesa affida agli uomini di ogni
tempo. Bisogna aiutare le persone a riscoprire che non si tratta di
un'impuntatura moralistica - "devi fare così perché devi, perché te lo dico
io" - né di un sacrificio imposto ai fidanzati per il gusto di mortificarli,
né di una prescrizione formalistica. priva di qualsiasi giustificazione
razionale.

Come sempre quando la Chiesa insegna una verità morale, la castità al di
fuori del matrimonio ha un profondo significato antropologico: è proposta
perché "fa bene" all'uomo, rispetta e promuove la sua più intima natura, lo
aiuta a comprendere in profondità l'essenza del matrimonio.

Proveremo dunque a offrire alcuni argomenti "umani" che possano aiutare a
riaprire gli occhi sulla bellezza di questa "fatica" richiesta ai fidanzati
e a chiunque viva al di fuori del matrimonio. Un piccolo prontuario per
ragionare sul fatto che il "bene" insegnato dal "Papa e dai preti"' alla
fine, conviene. E che il sesso prematrimoniale è, in verità,
"anti-matrimoniale".

1. Una prima constatazione di buon senso: il sesso unisce Crea cioè subito
tra gli amanti un'unione affettiva, psichica, emotiva, intima e speciale che
nessun'altra relazione è in grado di eguagliare. lì sesso produce un legame,
poiché il corpo parla un linguaggio che va anche al di là delle intenzioni
coscienti del partner. Ora, poiché questo legame nasce più o meno
consapevolmente ogni volta, più partner sessuali si hanno più il legame con
ognuno si fa più debole. Il sesso prematrimoniale aumenta drammaticamente le
chance di divorzio.

2. Saper aspettare irrobustisce il legame coniugale, perché il rapporto
sessuale diviene qualcosa che i coniugi hanno condiviso solo l'uno con
l'altro, dopo averlo desiderato senza soddisfano per un certo periodo. Un
tempo che li ha visti cimentarsi (e cementarsi) in un impegno che implica
aiuto reciproco, buona volontà "incrociata", crescita nella stima l'un per
l'altro.

3. Il rapporto sessuale prematrimoniale determina un accecante "effetto
valanga", poiché è così affettivamente forte da annebbiare la scelta della
persona. lì fidanzamento è tempo di verifica della scelta, tant'è vero che
si può ancora ripensarci. Ebbene, se il rapporto lascia insoddisfatti, porta
a concludere che i due sono "incompatibili", mentre magari il matrimonio
potrebbe dimostrare il contrario; se, viceversa, risulta soddisfacente,
maschera effettive incompatibilità pronte ad esplodere dopo il matrimonio.

4. Esiste un nesso intrinseco fra il sesso e il rapporto stabile tra uomo e
donna. Dunque è innaturale creare, attraverso il rapporto sessuale,
un'intimità così forte per poi romperla. Ciò avverrà a prescindere dalle
intenzioni delle persone: il significato oggettivo del sesso è intatti più
importante - prevale - sul significato soggettivo. Il don Giovanni
impenitente può credere soggettivamente che nessun rapporto è per lui
realmente importante, ma non può evitare che ciascuno di quei rapporti lasci
segni profondi nella struttura più intima della sua persona. C'è un fatto
inequivocabile: l'effetto unitivo automatico del sesso.

5. A questo punto, un'obiezione classica consiste nell'ipotizzare che due
ragazzi abbiano già deciso di sposarsi, e che solo un lasso temporale
"organizzativo" (la casa, il lavoro, gli studi...) li separi dal matrimonio.
Perché "rifiutarsi" quegli atti che, compiuti dopo le nozze, la Chiesa
considera pienamente legittimi? L'errore del ragionamento sta nella
premessa: anche in casi simili, il sesso avverrebbe al di fuori di una
decisione di esclusività e permanenza. Soltanto il matrimonio è un punto dì
non ritorno che cambia la vita. Soltanto il patto matrimoniale è così forte
e inclusivo - come scrive il filosofo Fulvio Di Blasi - da giustificare,
cioè rendere giusta di fronte a Dio e agli uomini anche l'unione corporea.
La castità prematrimoniale è il percorso propedeutico alla comprensione
della vera essenza del matrimonio. Non si può capire l'indissolubilità
matrimoniale se si rifiuta ottusamente il valore della continenza prima
delle nozze.

6. I fidanzati non hanno "il diritto" a possedersi carnalmente per la
semplice ragione che ancora non si appartengono. Il sesso fuori dal
matrimonio è quindi una specie di furto. Né vale a dissipare la colpa la
tesi del sesso come "prova d'amore". L'amore non si prova. Ci si crede e lo
si vive, responsabilmente. Provare una persona è ridurla a oggetto.

7. La convivenza "di fatto" è, in tal senso, l'abbaglio più clamoroso per le
coppie moderne: infatti, esse pensano in questo modo di "provare" il
matrimonio, mentre la convivenza è tutto fuorché una prova di matrimonio,
poiché manca della responsabàlità di una vita altrui per tutta la vita, che
è tipica solo della promessa matrimoniale. Come scrivono Aduro Cattaneo,
Paolo Pugni e Franca Malagò, c'è una bella differenza tra coniuge e
compagno: l'uno - da cum e iugum è colui con il quale divido il giogo;
l'altro - da cum e panis - colui con il quale divido il pane. Un conto è
condividere il pranzo - esperienza aperta ai più svariati incontri - e un
conto è mettere in comune la sorte e tutto se stesso. L'amore dei conviventi
è tutto tranne che libero; perché un amore libero da impegni è un
controsenso. lì motto implicito di ogni convivenza è: "fin che dura".

8. Nonostante queste argomentazioni, resta oggi molto difficile convincere
le persone che è meglio sforzarsi di aspettare la prima notte di nozze. Da
un lato, gioca in senso contrario la pulsione degli istinti, che la
modernità ha pensato di liquidare secondo le parole di Oscar Wilde: "L'unico
modo di vincere le tentazioni è assecondarle". Ma c'è poi un motivo più
profondo: i fatti della legge morale sono molto più evidenti nel lungo
periodo. Può darsi che ad alcune generazioni possa sfuggire una verità
morale. Ma di fronte al lungo cammino della storia, la verità si impone: una
società non casta è ricca di divorzi e povera di figli.

9. Che cosa dire ai giovani che abbiano fatto esperienza della caduta nel
cammino verso il matrimonio? Di solito c'è una tacita convinzione - magari
avallata dall'arrendevolezza degli educatori - secondo la quale non è
possibile "invertire la rotta" una volta che due fidanzati vivano,
sessualmente parlando, more uxorio: "oramai...", quasi che esistessero
persone sottratte alla potenza della grazia santificante per colpa di una
scelta o di uno stile di vita sbagliato. È dovere di ogni cattolico invece
proporre la verità tutta intera anche a questi fratelli, trasmettendo loro
la certezza della misericordia e del perdono di Dio, insieme alla robusta
convinzione dell'efficacia degli strumenti che la Chiesa mette a
disposizione per "fare nuova" la vita di ognuno. Di fronte alla vertigine
che oggi un giovane prova nel sentirsi proporre la castità matrimoniale,
valgano sempre le parole così umane degli Apostoli di fronte alla
"intransigenza" del loro Maestro: "Dunque, chi potrà salvarsi?". E la
risposta di Gesù: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è
possibile" (Mt 19,25-26).

La Parola di Dio

"Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo
corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non
sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che
avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?". (1 Cor 6, 18-19).

Bibliografia:

Ramòn Garcia de Haro, Matrimonio & Famiglia nei documenti del Magistero,
Ares, Milano 2000.

Fulvio Di Biasi, Rapporti pre-o anti-matrimoniali?, in Studi Cattolici,
ottobre 2001, n. 488.

Ugo Borghello, Le crisi dell'amore. Prevenire & curare i disagi familiari,
Ares, Milano 2000.

Arturo Cattaneo, con Franca & Paolo Pugni, Matrimonio d'amore. Tracce per un
cammino di coppia, Ares, Milano 1997.

Franca Malagò, Paolo Pugni, Etica semplice per la famiglia. Libertà,
autorità, amore, Ares, Milano 1994.

(c) Il Timone - n. 18 Marzo/Aprile 2002
Tahirih
2003-12-30 14:49:11 UTC
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Condivido tutto quanto hai affermato.
La castità prematrimoniale ha un senso in quanto scelta consapevole
dell'uomo e della donna.
Ma a chi, come me, e come molti altri, che la castità non la scelgono
ma la "subiscono", cosa rispondi?
Ho lasciato due giorni fa un post che era una richesta di confronto su
questo argomento al quale NESSUNO ha lasciato risposta, lasciandomi
l'amarezza di chi single non per scelta, si sente "escluso" dalla vita
comunitaria in quanto non appartenente a nessuna delle categorie
classiche di persone di Chiesa (consacrati o sposati).
E se questa mia sensazione non è vera, perchè non esistono realtà che
sostengano anche noi che vogliamo rimanere fedeli all'insegnamento
della Chiesa, ma che ci vediamo sempre censurati o non ascoltati?
La mia è solo la volontà di capire il senso della castità, perchè, da
quello che tu hai affermato, sembra che riguardi solo i fidanzati o al
massimo le persone sposate. La carnalità è forma di conoscenza di
amore e di unione, fa parte della vita dell'uomo, e quale forma e
scelta di vita ha bisogno di essere testimoniata nella sua verità,
altrimenti è solo un mero esercizio di retorica.
Nel mio desiderio di capire ho però bisogno di avere la certezza che,
come dicevi tu, questo non sia solo "sacrificio", ma che abbia un
senso, che abbia un senso anche il fatto che il Signore scelga per
alcuni di non esaudire il desiderio di vocazione naturale, che scelga
anche di impedire (spesso a seguito di episodi di violenza,
insicurezze, problemi psicologici o familiari) una piena realizzazione
della persona nella sua interezza.
Non credo che questo mio post avrà seguito, ma spero sempre che la
realtà voglia contraddirmi.
Andrea_
2003-12-30 23:41:14 UTC
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San Paolo sembra dare una risposta alla questione:

"Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non
toccare donna; tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia
la propria moglie e ogni donna il proprio marito." (Corinzi 7)

Io non credo che si possa parlare di limiti di età per il matrimonio e
reputo che la Chiesa non imponga delle restrizioni a questo proposito.
L'unico problema, superata una certa età, potrebbe presentarsi con
l'impossibilità ad avere figli. Tuttavia esistono le adozioni e, comunque,
se Dio decide di donare un bimbo ad una coppia datata può farlo. Sulla
base di questo non vedo come si possa dare per scontato che una persona,
passata una certa età, sia destinata alla solitudine. E' del tutto errato
pensarlo.

Infine, riguardo il tuo ultimo discorso circa la possibilità che Dio
decida di impedire che qualcuno trovi compagnia, ti ricordo cosa sta
scritto nella Genesi:

"Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio
fare un aiuto che gli sia simile»." (Genesi 2:18)

"Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno una sola carne." (Genesi 2:24)

Ho riportato questi versi della Scrittura per indicare che Dio conosce
quanto la solitudine possa essere dannosa per chi non può sopportarla, e
personalmente non credo che voglia l'infelicità dei suoi figli.
Solitamente quando Dio fa aspettare è perché ha in serbo qualcosa di
migliore. Altri discorsi li troverei deleteri perché tolgono la speranza.

Da un punto di vita pratico: la cosa migliore da fare, la prossima volta
che qualcuno darà per scontato l'esito della tua vita futura, è parlare
apertamente del problema dicendo che non sei d'accordo ed esponendo le tue
ragioni.

Saluti.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Antoine
2004-01-03 01:22:01 UTC
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BUON NATALE A TUTTI. SCUSATE IL LIEVE RITARDO DOVUTO AD ASSENZA.
Post by Andrea_
"Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non
toccare donna; cut
San Paolo non da i motivi per cui un uomo non dovrebbe toccare una donna?
Post by Andrea_
Io non credo che si possa parlare di limiti di età per il matrimonio e
reputo che la Chiesa non imponga delle restrizioni a questo proposito.
L'unico problema, superata una certa età, potrebbe presentarsi con
l'impossibilità ad avere figli. Tuttavia esistono le adozioni ....cut
Non credo sia obbligatorio addottare dei bambinei quando si viene a sapere,
anche dopo il matrimonio, che non si potranno avere figli. vhe
Post by Andrea_
e, comunque,
se Dio decide di donare un bimbo ad una coppia datata può farlo.
Certo, è Onnipotente, ma sono del parere che non si diverta spesso a fare
dei piccoli "miracoli", sorattutto quando la cosa sfida troppo la natura:
un giovane di 20 anni che sposerebbe una bella donna di 80.
Post by Andrea_
Sulla
base di questo non vedo come si possa dare per scontato che una persona,
passata una certa età, sia destinata alla solitudine. E' del tutto errato
pensarlo.
Perché, non ci sono coppie di ogni et°, cattoloche o no, che vivono in
ottima armonia senza figli? Questo "problema" sembra stia prendendo la forma
dell'accanimento per i malati terminali. Oppure si vuol tornare agli usi
dell'Antico testamento quando non avere figli era una vergogna , una
punizione o maledizione e un motivo di divorzio- Ricordo che chi tralascia i
precetti den Nuovo Testamento per seguire quello o quelli del'Antico,
commette un peccato.
Post by Andrea_
Infine, riguardo il tuo ultimo discorso circa la possibilità che Dio
decida di impedire che qualcuno trovi compagnia, ti ricordo cosa sta
Idea assurda e e degna di u Idolo o d un Totem, ma non del Dio dhe conoscono
i cristiani ed altre religioni
Post by Andrea_
"Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio
fare un aiuto che gli sia simile»." (Genesi 2:18)
E Come ha fatto San Paolo a contestare quasi Dio in questo
e consigliargli, se vivesse allora, di non creare Eva.
Post by Andrea_
"Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno una sola carne." (Genesi 2:24)
Dico senza esitazione: ha ragione Dio ed ha mille torti San Paolo. E non
capisco ancora la sua durezza a mandare via una donna che gli ha dato un
figlio e che, pare, abbia vissuto con lui anni felici, si amavano, (legete
le Confessioni). Forse le Leggi Cristiane (Leggi? siamo ancora ne 400)
proibivano i matrimoni tra un a pagana e un cristiano anche dopo tanti anni
di convivenza? Gli si potevano porre delle ondizioni religiose e spirituali
che, penso, quella donna avrebbe accettato piuttosto che di separarsi da suo
convivente e da suo figlio. A quell'età, con un figlio già grande e tanti
anni di convivenza, penso nessuno l'ha più presa con sé e ha finito i suoi
giorni nella solitudine, nella vergogna di "moglie" ripudiata in età
avanzata: e non pensiamo (non abbiamo prove) di cosa ha pensato delle usanza
e tradizioni cristiane e dell'atteggiamento pare duro e istigatorio di
Santa Monica.
Non sto giudicando; sto cercando di capire se ho ben capito ciò che ho
letto: Non ho nessun risentimento contro sant'Agostino che, con l'Acquinate
e San Bonaventura è, tra altri, un Santo algli scritti di cui mi riferissco
molto.

CUT
Post by Andrea_
Da un punto di vita pratico: la cosa migliore da fare, la prossima volta
che qualcuno darà per scontato l'esito della tua vita futura, è parlare
apertamente del problema dicendo che non sei d'accordo ed esponendo le tue
ragioni.
Qui, non posso mettere bocca.
Post by Andrea_
Saluti.
Cari sauti

Antoine
Post by Andrea_
--
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Andrea_
2004-01-04 08:50:33 UTC
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Sono d'accordo con te in quanto dici a proposito dei figli. Ho insistito
su quel punto perché molti credono che sia la cosa più importante del
matrimonio, ed ho offerto alcuni spunti per rispondere.

Ho consultato il catechismo della Chiesa Cattolica, ed ecco cosa dice:

"1654 I coniugi ai quali Dio non ha concesso di avere figli, possono
nondimeno avere una vita coniugale piena di senso, umanamente e
cristianamente. Il loro matrimonio può risplendere di una fecondità di
carità, di accoglienza e di sacrificio."

Ti ringrazio per avermi invitato ad approfondire.

Ciao e ancora auguri!
--
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Antoine
2004-01-04 21:50:02 UTC
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"Andrea_" <***@spam.it> ha scritto nel messaggio news:bt8k58$jlj$***@news.newsland.it...
CUT
Post by Andrea_
Ti ringrazio per avermi invitato ad approfondire.
A parte cio' che ho osservato intorno a me nel corso della mia vita, e'
anche un' esperienza diretta:
Mia figlia unica (come donna) non puo' avere figli in quanto 6 anni fa e'
stata operata di endometriosi.
Post by Andrea_
Ciao e ancora auguri!
Carissimi saluti

Antoine
Post by Andrea_
--
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Bruti
2003-12-31 08:23:19 UTC
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[...]
Indice dei motivi razionali che sconsigliano i rapporti
prematrimoniali

1) Nell'essere umano il sesso ha bisogno di essere messo al servizio di un
amore autentico.
Deve essere il segno e lo strumento di un'unione totale e definitiva fra due
persone.
Amore deriva dal greco ama che significa insieme. Gli esseri umani, uomo e
donna, hanno bisogno di poter essere insieme per quanto riguarda tuti gli
aspetti della loro personalità: insieme nella vita, insieme nelle idee (
progetto di vita ), insieme nel sesso.
Quando il sesso viene separato da un amore autentito, cioè totale,
definitivo e indissolubile, gli esseri umani, dopo una breve
sensazione di piacere, si sentono insoddisfatti e delusi
( vedi studi psicologici sul problema di Victor Frankl, che ha fondato la
terza scuola viennese di psicoterapia, detta logoterapia, e gli studi di
Giuseppe Cesàri, docente di psicologia clinica nell'università di San Diego
in California ).

2) Il corpo, nell'uomo, è segno dello spirito.
Non si può donare il corpo senza donare se stessi.

3) I fidanzati che attuano i rapporti pre-matrimoniali parlano un linguaggio
falso: si donano il corpo senza che ancora abbiano donato totalmente e
definitivamente e stessi.
""Il loro gesto pronuncia un linguaggio che non trova riscontro nella realtà
della loro vita ""( D. Tettamanzi ).

4) I fidanzati che praticano i rapporti pre-matrimoniali sono divisi
interiormente. In pratica si dicono: ""Io ti do il corpo, ma non ancora
tutto me stesso ( infatti, non essendo ancora sposato, posso sempre tornare
in dietro ); io ora ti dono il corpo, forse un giorno ti darò
irrevocabilmente me stesso"".

5) I rapporti pre-matrimoniali creano l'atmosfera di una falsa intimità che
impedisce di conoscersi bene, di verificare se l'amore tiene anche nelle
difficoltà e nella noia della vita quotidiana.
L'attrazione fisica è una droga potente che può dare per molto tempo
l'illusione di un'unione delle persone, nascondendo le differenze delle
idee, dei progetti e dei caratteri
( vedi studi sociologici sui separati di Donata Francescato, docente di
psicologia della comunità, università La Sapienza di Roma, e gli studi della
Wisconsin University ).

6) Ogni innamorato dovrebbe chiedere all'altro: il matrimonio non è soltanto
dormire insieme, mi ami abbastanza da aspettare?

7) Due persone si amano veramente se, prima di sposarsi, riescono a stare
bene insieme senza il bisogno di fare sesso. Si vogliono veramente bene se,
per amore, riescono a superare il bisogno di fare sesso.

Nota sulla castità:

Per castità si intende soltanto il retto uso della sessualità: ciò che può
essere usato correttamente può anche non essere usato se le circostanze non
lo consentono: questo non uso, a volte anche doveroso, si chiama "
continenza ".. Questa capacità di gestire l'istinto sessuale è, nell'essere
umano, del tutto analoga alla gestione dell'istinto di aggressività. La
castità richiede l'acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia della
libertà umana. L'alternativa è evidente: o l'uomo comanda alle sue passioni
e consegue la libertà e la pace, oppure si lascia asservire da esse. La
dignità dell'uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e
libere, mosso cioè e indotto da convinzioni personali, e non per un cieco
impulso o per mera coazione esterna. Il dominio di sé è un opera di lungo
respiro, non è mai aquisito una volta per tutte, suppone un impegno da
ricominciare ad ogni età della vita. La castità conosce leggi di crescita,
la quale passa attraverso tappe segnate dall'imperfezione e dagli errori di
percorso.

Alcune persone, mosse da una vocazione particolare, dedicano tutta
la loro vita, sacrificando la propria ricchezza e anche
la propria sessualità al servizio degli altri: vedi il caso sublime, per
esempio, di Madre Teresa di Calcutta. La verginità ed il celibato nella
vita consacrata sono una forma specialissima di amore perché costituiscono
un legame con Dio e con i fratelli verso i quali il consacrato si mette al
servizio in maniera completa, esclusiva, totale, libera da ogni vincolo e
interesse: il religioso, quando vive la sua scelta nella coerenza, può
imparare ad amare le persone in maniera disinteressata, al di fuori della
ricerca predominante del proprio piacere e della propria utilità e ha la
possibilità di farsi dei figli e dei frateli mediante la misericordia e la
carità. In questi casi l'energia generata dall'istinto copulativo può
essere messa a servizio d'amore verso i fratelli e verso la verità, può
essere trasferita su di un piano più alto.( vedi appendice sugli istinti e i
bisogni umani., in Bruto Maria Bruti: Domande e risposte sul problema
dell'omosessualità, Cristianità n.314, novembre-dicembre 2002 )



L'assenza dolorosa di un amore vero ( il caso del single non per scelta,
del coniuge ingiustamente abbandonato, ma anche del vedovo che non trova
più una compagnia per la sua vita ) rappresenta una Croce: ogni croce
accettata per amore di Dio diventa fonte di autodonazione e di pace, può
condurre ad una realizzazione in profondità, può trasformarsi in una forma
di servizio all'amore di comunione e di donazione interpersonale. L'assenza
dolorosa di un amore vero può rappresentare, per il cristiano, una sorta di
vocazione
"verginale", necessaria in forza del Battesimo e "consacrata " dalla
sofferenza.

( Bruto Maria Bruti )







--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
AndreaC
2003-12-31 11:48:40 UTC
Permalink
Post by Bruti
Indice dei motivi razionali che sconsigliano i rapporti
prematrimoniali
1) Nell'essere umano il sesso ha bisogno di essere messo al servizio di un
amore autentico.
Deve essere il segno e lo strumento di un'unione totale e definitiva fra
^^^^
Post by Bruti
due persone.
Deve, deve, deve, molto spesso mi trovo di fronte a dei "deve"...ma ho
difficolta' a comprenderne i motivi.
Mi affido (ma cado spesso) a Dio, ora che non comprendo, ed "eseguo" pur
non comprendendo al momento i motivi di una "indicazione".
Ho fiducia nel fatto che arrivero' a comprendere il perche' di quello che
ora vedo prevalentemente come un divieto, una privazione, ma certo e' dura.
Io vedo la vita come un cammino in cui si devono soppesare le proprie
azioni.
Su un piatto c'e' Dio, l'amore per Dio, dall'altra parte una "scelta".
La scelta ovviamente e' tra il dare "peso" a Dio od all'agire eventualmente
in disaccordo con Dio, per mia (apparente?) soddisfazione.
Allora, ritornando al discorso di cui sopra, io "evito" i rapporti al di
fuori del matrimonio (ripeto, pur cadendo a volte), perche' a Dio decido
di "credere", pur sentendomi ora "privato" di qualcosa.
Non so se sia chiaro il mio punto di vista.
Post by Bruti
4) I fidanzati che praticano i rapporti pre-matrimoniali sono divisi
interiormente. In pratica si dicono: ""Io ti do il corpo, ma non ancora
tutto me stesso ( infatti, non essendo ancora sposato, posso sempre
tornare in dietro ); io ora ti dono il corpo, forse un giorno ti darò
irrevocabilmente me stesso"".
Non e' detto secondo me che ci sia l'idea in tutti i fidanzati del "posso
tornare indietro".
Solo Dio conosce i nostri cuori, come si fa a dire che una cosa non va
perche' c'e' l'idea che...? E' questo che mi domando.
Post by Bruti
7) Due persone si amano veramente se, prima di sposarsi, riescono a stare
bene insieme senza il bisogno di fare sesso.
ok fin qui per me :)
Post by Bruti
Si vogliono veramente bene se,per amore, riescono a superare il bisogno di
fare sesso.

Questo e' un tema controverso per me, ovvero, se l'amore e' visto come
unione profonda, come si fa a "non sentire il bisogno" di amare anche con
tutto il proprio corpo?
questa al momento e' da me vissuta come una castrazione, un reprimere
qualcosa
Post by Bruti
l'uomo comanda alle sue passioni e consegue la libertà e la pace, oppure
si lascia asservire da esse.
Si, trovo che "razionalmente" sia possibile comandare le proprie passioni.
Io cerco pero' una "consolazione" una "forza d'animo", non voglio piu'
sentirmi privato di qualcosa. Vorrei comprendere appieno questo "mistero"
Spero sia chiaro tutto il mio discorso. :)
Post by Bruti
ogni croce accettata per amore di Dio diventa fonte di autodonazione e di
pace[...]
D'accordo, io accetto una croce per amore di Dio, ma quando trovero' la
Pace?
Ovvero, se io non mi sento in Pace, mi domando, e' perche' forse sono
ipocrita? Forse non ho accettato veramente questa croce per Dio?
Sono un po' confuso

AndreaC
--L'essenziale e' invisibile agli occhi--


--
AndreaC
--L'essenziale e' invisibile agli occhi--


Inviato da www.mynewsgate.net
Bruti
2004-01-01 13:24:37 UTC
Permalink
[...]
Quando riconosco con la ragione che qualcosa è buono per me e per gli altri
perché devo cercare di farlo e devo evitare di non farlo?

Perché esiste all'interno di ogni essere umano un conflitto fra la tendenza
al piacere e la tendenza alla giustizia.

Le filosofie relativiste contribuiscono a far perdere la consapevolezza del
fatto che in ogni essere umano esiste sia una tendenza al piacere, sia una
tendenza alla giustizia e che la tendenza al piacere non sempre coincide con
la giustizia. Infatti, spesso possiamo desiderare un piacere momentaneo e
disordinato che entra in conflitto con ciò che è giusto e può avere
conseguenze negative sia per noi che per gli altri: basta pensare al
fenomeno dell'alcolismo e della tossicodipendenza e a tutti quei fenomeni
sociali dove il più forte sfrutta o strumentalizza il più debole per il
proprio egoistico vantaggio.

Oggi si dimentica completamente il fatto che in ogni essere umano è
costantemente presente questo conflitto fra la tendenza al piacere
disordinato e la tendenza alla giustizia. Da questa situazione di conflitto
nasce lo sforzo necessario e quotidiano per mettere ordine dentro noi
stessi, fra le diverse componenti della nostra personalità. Esiste un'
esperienza fondamentale che facciamo tutti: in certi casi vediamo con
certezza che dovremmo fare una certa cosa che riconosciamo essere buona per
noi e tralasciare un'altra che riconosciamo essere cattiva, ma dalla quale
possiamo ricavare un piacere momentaneo e disordinato. In questa situazione
la scelta giusta e conveniente implica uno - sforzo - perché dobbiamo
superare la nostra repulsione di fronte a qualcosa che, sul momento, non ci
piace e ci costa fatica.

Dice la dottrina della Chiesa Cattolica che - ignorare che l'uomo ha una
natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell'
educazione, della politica, dell'azione sociale e dei costumi -

Nell' essere umano c'è il bisogno di integrare e coordinare le
passioni con la volontà, la volontà con la ragione e la ragione con la
verità.
Il piacere disordinato è solo il piacere momentaneo di una facoltà che
entra in conflitto con altre componenti della personalità e con altri
bisogni di natura spirituale che, sempre nell'uomo, accompagnano i bisogni
di natura inferiore ed entra in conflitto con le leggi fondamentali della
natura, che l'uomo è in grado di conoscere mediante la ragione.

C'è nell'uomo, per esempio, il bisogno di integrare l'istinto di
aggressività con il
bisogno sociale e il bisogno di giustizia, di integrare l'istinto sessuale
con il bisogno di affetto, di amore e di donazione.
La mancata integrazione causa disturbi della personalità, e procura
infelicità per sé e per gli altri.

( Bruto Maria Bruti )



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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Laura B.
2004-01-01 18:02:04 UTC
Permalink
Il 31 Dic 2003, 12:48, "AndreaC" <***@mynewsgate.ned.invalid> ha scritto:
[...]
Post by AndreaC
Mi affido (ma cado spesso) a Dio, ora che non comprendo, ed "eseguo" pur
non comprendendo al momento i motivi di una "indicazione".
^_____________________^
Post by AndreaC
Ho fiducia nel fatto che arrivero' a comprendere il perche' di quello che
ora vedo prevalentemente come un divieto, una privazione, ma certo e' dura.
Contaci: a comprendere il perché ci arriverai. Ci arriveremo! :-)
Post by AndreaC
[...]
Si, trovo che "razionalmente" sia possibile comandare le proprie passioni.
Io cerco pero' una "consolazione" una "forza d'animo", non voglio piu'
sentirmi privato di qualcosa. Vorrei comprendere appieno questo "mistero"
Davvero, "mistero".
Per questo non arriveremo mai a comprenderlo «appieno».
Però arriveremo a conoscerlo sempre di più, e sarà bello. Sempre più
bello!!!
Talmente bello che, a forza di sperimentarne la ricchezza, ci sentiremo
sempre più sostenuti nella fatica.
Post by AndreaC
Spero sia chiaro tutto il mio discorso. :)
Chiarissimo.
Post by AndreaC
[...]
Sono un po' confuso
No, sei splendido. :-)

Ciao
Laura




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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Andrea Alpini
2004-01-02 22:59:28 UTC
Permalink
Caro AndreaC,
ho letto con molto interesse le tue domande e le tue perplessità.
Penso che sia una cosa piuttosto comune ai fidanzati quella di
approcciarsi all&#8217;altro sesso chiedendosi se ciò sia cosa moralmente
giusta o meno, è questo è già un aspetto positivo perché significa che la
morale non è così corrotta da ritenere lecito tutto ciò che si vuole.
Ricordiamo infatti che secondo il Catechismo della Chiesa cattolica ogni
relazione sessuale al di fuori del matrimonio (fornicazione) in cui
sussistano la piena avvertenza (sapere che l&#8217;atto è contrario alla
Legge di Dio) il deliberato consenso (scegliamo in libertà di compiere
l&#8217;atto) e la materia grave è sempre peccato mortale, che toglie la
Grazia di Dio, non permette di ricevere l&#8217;Eucarestia e condanna alla
dannazione eterna se non c&#8217;è pentimento e confessione prima della
morte.
E nella cosiddetta fornicazione non rientra solo l&#8217;atto sessuale in
se stesso, ma "anche toccamenti e baci possono costituire peccato mortale"
(vedi "La Lussuria",Somma Teologica II-II. qq. 153-154) o come diceva
S.Cipriano "gli abbracci, il colloquio e i baci, e il disonesto dormire
insieme, tutto questo parla di sconcezza e di crimine".
Non pensiamo inoltre che dopo il matrimonio tutto sia permesso: è vietata
la contraccezione (in quanto rapporto contro natura) e la ricerca del
piacere sessuale senza che come fine ultimo vi sia la procreazione.
Di conseguenza la materia è piuttosto complessa e, secondo il mio punto di
vista, non dobbiamo sempre obbedire letteralmente e ciecamente a ciò che
il Catechismo propone, ma con l&#8217;aiuto della propria coscienza capire
cosa esso con quelle parole vuole intendere un bene per tutti noi.
Io ad esempio credo che il fine del matrimonio sia anche generare nuova
vita, ma questo non significa che dopo aver avuto i figli che la mia
condizione economica mi permettano di far vivere dignitosamente e che il
tempo a mia disposizione mi consenta di seguirli nella loro crescita,
decida di continuare a mettere al mondo nuove creature solo perché la
contraccezione è a priori considerata sbagliata.
E non ritengo corretto nemmeno pensare che l&#8217;unico ultimo fine della
vita sessuale con il coniuge sia solo la procreazione, altrimenti vorrebbe
dire considerare l&#8217;uomo come un coniglio da allevamento.
Però, sempre secondo il mio parere, questa considerazione della Chiesa
deve essere interpretata come nel senso che la coppia sia aperta alla
vita, senza dare eccessiva importanza all&#8217;attività sessuale in sé ma
come realizzazione di unione sponsale affettiva.
Pensiamo ad esempio a due coniugi che utilizzano metodi contraccettivi per
non avere figli con il pretesto di volersi "godere la vita" e non sentire
troppo stretto il legame del matrimonio e pensiamo invece a coniugi che
dopo avere avuto 3 figli decidono per la contraccezione in quanto non
avrebbero il tempo materiale e il denaro per crescere altri bimbi; come
vediamo anche la contraccezione (che sia con metodi naturali o no non
trovo una differenza così riprovevole per i secondi) può essere utilizzata
a fin di bene.
Dello stesso parere sono per il fidanzamento: ritengo che due fidanzati,
dopo anni in cui si frequentano e si amano, che sono intenzionati al
matrimonio ma non hanno la possibilità di contrarlo per svariati motivi
(economici, di salute, di mancanza di lavoro, o anche semplicemente per la
scuola che ormai si protrae fino a quasi 30 anni) abbiamo molte difficoltà
a restare pienamente illibati per lunghi anni, e non per questo debbano
considerarsi gravi peccatori; sono invece convinto che sia peccato mortale
quando il sesso diviene la ragione dello stare assieme, un appropriarsi
del corpo dell&#8217;altro per il proprio egoistico piacere e soprattutto
quando c&#8217;è eccessiva frivolezza nel compiere atti che meritano una
ben più alta considerazione.
Frequente è anche il caso che in una coppia di fidanzati uno di essi,
seppur credente e con sani principi morali (sulla famiglia, sul lavoro..)
non capisca però la ragione di un rifiuto così radicale a qualsiasi forma
di sessualità prima del matrimonio, cosa che spesso accade soprattutto per
superficialità o una minore sensibilità morale. Così se entrambi restano
arroccati sulle proprie posizioni, uno sulla castità completa e
l&#8217;altro sul libertinaggio, la coppia che potrebbe aver anche un
futuro ben più roseo finisce nel cadere in un clima di frustrazione e di
incomprensione che preludono alla fine della storia d&#8217;amore. Quindi
in questo caso (sempre secondo il mio parere) entrambi i fidanzati
dovrebbero cercare di considerare anche le possibilità dell&#8217;altro;
in particolare colui/lei che è più vicino agli insegnamenti cristiani
dovrebbe cercare di far capire anche all&#8217;altro questi aspetti così
delicati, mitigando le sue "voglie", senza però ergere muri o voler
forzare a tutti i costi la sua conversione (si otterrebbe solo
l&#8217;effetto contrario, non dimentichiamo che la fede ha bisogno di un
lungo cammino personale) o far sentire il partner in colpa, ma cercando di
aiutare con tanta pazienza il proprio compagno/a a raggiungere una
maggiore sensibilità cristiana, anche pregando per lui.
Ritengo invece vera e propria immondizia tutta la sessualità vissuta senza
l&#8217;amore ed una vera apertura all&#8217;altra persona, come nelle
"avventure occasionali" (che si riducono a volgare ginnastica), nella
masturbazione e nella ancor più grave pornografia, nell&#8217;adulterio
(che provoca sempre inutile dolore e sofferenze) e in tante altre
porcherie che si stanno diffondendo.
Sono perfettamente d&#8217;accordo che bisogna cercare di seguire la via
indicata dalla Chiesa, ma soprattutto ascoltare la propria coscienza e nel
caso farsi consigliare anche da qualche religioso per il complicato campo
della sessualità, dove spesso nelle nostre scelte contribuiscono diversi
fattori.
Ho avuto amici che avendo difficoltà nel capire le ragioni della Chiesa al
riguardo hanno prima abbandonato la Comunione (perché si sentivano in
peccato), poi la Messa ed infine qualsiasi cosa che abbia a che fare con
la religione perché la sentivano distante e arroccata su posizioni
inspiegabili; ritengo che questo sia uno dei più grandi errori che
possiamo fare, perché per un aspetto che magari non abbiamo ben compreso
rischiamo di gettare anche tutto ciò che c&#8217;era di buono nella nostra
vita.
Ricordiamoci sempre che siamo stati creati per essere felici e per amare
Dio ed affidarci a Lui come figli, non per temerlo come se fosse un
giudice crudele.
Quindi cerchiamo di vivere serenamente, ascoltando la Parola di Dio,
frequentando i Sacramenti, leggendo il Catechismo e capire cosa esso ci
vuole dire.
E non soffermiamoci nemmeno troppo sui "non si deve...": ci sono anche
molti importantissimi "si deve..." (vedi carità, perdono, aiuto,
solidarietà..) che aiuteranno il Signore a chiudere un occhio sui nostri
peccati!!
Ciao, con affetto



P.S.: L'indirizzo email pubblicato è di fantasia
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Laura B.
2004-01-03 17:42:51 UTC
Permalink
Post by Andrea Alpini
Caro AndreaC,
[...]
Toc toc! Posso intromettermi? ;-)
Post by Andrea Alpini
Ricordiamo infatti che secondo il Catechismo della Chiesa cattolica ogni
relazione sessuale al di fuori del matrimonio (fornicazione) [...]
Nulla da eccepire su questo.
Post by Andrea Alpini
[...]
Non pensiamo inoltre che dopo il matrimonio tutto sia permesso: è vietata
la contraccezione (in quanto rapporto contro natura) e la ricerca del
piacere sessuale senza che come fine ultimo vi sia la procreazione.
Sembrerebbe passare in secondo piano il fine unitivo dellŽatto coniugale.
Forse unŽocchiata al Catechismo della Chiesa Cattolica potrebbe non essere
fuori luogo, anche su questo tema. :-)
Post by Andrea Alpini
Di conseguenza la materia è piuttosto complessa e, secondo il mio punto di
vista, non dobbiamo sempre obbedire letteralmente e ciecamente a ciò che
il Catechismo propone...
Beh, se è il tuo punto di vista... ;-)
Post by Andrea Alpini
...ma con lŽaiuto della propria coscienza capire
cosa esso con quelle parole vuole intendere un bene per tutti noi.
Sì, con lŽaiuto della propria coscienza.
Nella speranza che questa coscienza non sia completamente "cimita"; e
risulti anzi, per dirla con donquixote, «"retta", in quanto ciecamente
sottomessa alle indicazioni e alle prescrizioni del Magistero della Chiesa
Cattolica» :-)))
Post by Andrea Alpini
Io ad esempio credo che il fine del matrimonio sia anche generare nuova
vita, ma questo non significa che dopo aver avuto i figli che la mia
condizione economica mi permettano di far vivere dignitosamente e che il
tempo a mia disposizione mi consenta di seguirli nella loro crescita,
decida di continuare a mettere al mondo nuove creature solo perché la
contraccezione è a priori considerata sbagliata.
Ehm...
In quale documento della Chiesa hai trovato questa coazione incondizionata
alla procreazione "conigliesca"?
Post by Andrea Alpini
E non ritengo corretto nemmeno pensare che lŽunico ultimo fine della
vita sessuale con il coniuge sia solo la procreazione, altrimenti vorrebbe
dire considerare lŽuomo come un coniglio da allevamento. [...]
Infatti, neanche la Chiesa lo ritiene corretto.
Che fortuna: la pensate allo stesso modo! ;-)
Post by Andrea Alpini
Dello stesso parere sono per il fidanzamento [...]
Qui invece ricominci con le opinioni tue.
Poiché sono tue, e sono opinioni, le rispetto senzŽaltro.
Post by Andrea Alpini
Sono perfettamente dŽaccordo che bisogna cercare di seguire la via
indicata dalla Chiesa...
Ah, meno male! :-)))))
Post by Andrea Alpini
...ma soprattutto ascoltare la propria coscienza...
[Che Dio ce la mandi buona! La coscienza, intendo... ;-)]
Post by Andrea Alpini
... e nel
caso farsi consigliare anche da qualche religioso per il complicato campo
della sessualità, dove spesso nelle nostre scelte contribuiscono diversi
fattori.
Su questo concordo; è importantissimo.
Post by Andrea Alpini
[...]
Quindi cerchiamo di vivere serenamente, ascoltando la Parola di Dio,
frequentando i Sacramenti, leggendo il Catechismo e capire cosa esso ci
vuole dire.
Condivido: non dimentichiamo quei mezzi di Grazia che aiutano alla grande,
sia nel fare le scelte, sia nel mantenersi fedeli ad esse.
Quello che sembrerebbe impossibile a noi...
Post by Andrea Alpini
E non soffermiamoci nemmeno troppo sui "non si deve...": ci sono anche
molti importantissimi "si deve..." (vedi carità, perdono, aiuto,
solidarietà..) che aiuteranno il Signore a chiudere un occhio sui nostri
peccati!!
Ci sono molti importantissimi "si deve", che ci aiuteranno a non chiudere
tutti e due gli occhi sui nostri peccati!
^____-

Scusa se ho fatto un poŽ di casino. Sono in ferie, ed ho la testa un poŽ in
vacanza!
Buona domenica.
Laura




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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Laura B.
2004-01-01 13:44:31 UTC
Permalink
Post by Tahirih
Condivido tutto quanto hai affermato.
Urka! Chissà, cara Giovanna, che cosa avresti scritto se non condividessi!
;-))))

Scherzi a parte, non male questa mitragliata di post sulla castità che ci ha
sventagliato lŽHofer tra un pranzo e lŽaltro...
Mi sembra che leggendoli tutti uno in fila allŽaltro, e incrociandoli fra
loro, ne esca un "insieme" interessante...
Post by Tahirih
La castità prematrimoniale ha un senso in quanto scelta consapevole
dell'uomo e della donna.
.... beh, mi viene da replicare: no, la castità - prematrimoniale e non - ha
"senso" sempre.
Post by Tahirih
Ma a chi, come me, e come molti altri, che la castità non la scelgono
ma la "subiscono", cosa rispondi?
Alla castità - e mi sembra evidente dai post che ci sono stati offerti in
questi giorni - siamo chiamati tutti.
Tutti abbiamo la possibilità di aderire a questa chiamata, non "subendola"
ma "vivendola".
Tutti abbiamo lŽopportunità di scoprire che non è una serie di «no», ma una
serie di «sì»; e che quindi non cŽè nulla di mutilante in questo.

Nello stesso tempo, a tutti capita - spesso o qualche volta - di smarrire
questa "fiducia", e di avere lŽimpressione che tutto questo "non abbia
senso".
Ci sono momenti in cui la fatica si sente tutta...
Però appena recuperiamo il significato profondo di quanto stiamo vivendo, la
prospettiva si ribalta.
Post by Tahirih
Ho lasciato due giorni fa un post che era una richesta di confronto su
questo argomento al quale NESSUNO ha lasciato risposta, [...]
È un periodo un poŽ strano; le festività fanno procedere il NG a scartamento
ridotto.
Però vedo che nel frattempo un paio di buone risposte, semplici e serene, ti
sono arrivate.
Post by Tahirih
Non credo che questo mio post avrà seguito, ma spero sempre che la
realtà voglia contraddirmi.
So di non aver detto nulla di particolarmente utile né - tanto meno - di
originale, ma avevo talmente voglia che tu ti sentissi contraddetta dalla
realtà...!!! ;-)))
Il che è come dire: "accolta".

Ben approdata su ICC :-)))))

Laura




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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Laura B.
2004-01-05 17:29:50 UTC
Permalink
Post by Andreas Hofer
Castità prematrimoniale: perché sì?
[...]

Mi è venuta in mente uan serie di considerazioni lette qualche tempo fa su
Totus Tuus, nella rubrica "Un sacerdote risponde".
Illuminanti, secondo me.
Reperibili al seguente link:
http://www.totustuus.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=2163&sid=14dfdcad8a3a89f4283c8c7c344eb724

Buon pom
Laura


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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

Continua a leggere su narkive:
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