Discussione:
La Madonna e gli arditi di Caradonna-L'unico suo rimpianto è di non aver menato abbastanza ai comunisti
(troppo vecchio per rispondere)
donquixote
2009-12-02 23:41:01 UTC
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Santosepolcro
Per far luce sulla Storia: Zizka il massacratore di Cattolici.
Ogni tanto mi capita di ritrovare certi fenomeni di mia conoscenza, in giro
da qualche parte; laicisti accaniti oltre che mangiapreti, quelli che vivono
di pane ed Odifreddi e straparlano a vanvera dei crimini Cattolici,
saltellando bellamente nelle varie Leggende Nere create ad arte nel corso
dei secoli, per la maggior parte da simpatici calvinisti, protestanti ed
anglicani; questi ultimi poi dovrebbero pensare a casa loro, dato che, a
causa di cedimenti pesanti su sacerdozio femminile e matrimoni omosessuali,
stanno perdendo giorno dopo giorno fedeli come piovesse: Tony Blair
infatti è stato solo il nome più eclatante e la punta di diamante
tra i tantissimi che nel mondo anglosassone stanno passando
al Cattolicesimo.
Leggende Nere che non solo riguardano i vari "santerelli" venerati
vuoi da comunisti, libertari, cattofobi ed atei di professione,
e cioè i Galileo, i Catari, Giordano Bruno, le Streghe, l' Inquisizione,
Gioacchino da Fiore; spesso facendo confusioni comiche, come quando
mi capitò di vedere accostare Catari e Patari.
Voglio quindi ricordare la figura di quell'efferato massacratore
di Cattolici che risponde al nome di Jan Troznowski detto Zizka,
protagonista di simpatici episodi antecedenti di oltre un secolo
la Notte di San Bartolomeo. Notte, tra l'altro, preceduta da numerose
schermaglie nel corso degli anni tra le parti, comprendenti anche
il Massacro di Vassy, in cui risulta imprudente ed inesatto
darne la colpa ai Cattolici, e l'assassinio del Duca di Guisa
(con una tecnica simile ai gappisti: un colpo di pistola alla nuca !)
da parte protestante; la conquista con uccisioni e saccheggi delle Chiese
Cattoliche ad Orlèans, Lione, Rouen ed altre città; il saccheggio
ed i massacri della Borgogna da parte del Duca di Deux-Ponts,
ovvero Wolfgang Zweibrücken foraggiato dagli inglesi protestanti
di Elisabetta.
Ma torniamo al nostro eroe odierno; egli è ricordato non solo
per la Prima Defenestrazione di Praga del Luglio 1419, dove
i bravi Hussiti buttarono giu' sette Messi Cattolici disarmati
del Re (e per questo Re Venceslao mori' di crepacuore...)
dalla finestra, sulla punta delle alabarde della soldataglia
che stava sotto, ma anche per essere uno dei personaggi
più sanguinari d'Europa d' allora, avendo la cattiva abitudine
di spaccare la testa con la mazza a moltissimi preti, con l'aggiunta
di battute di pessimo gusto, e cioe' "Prete, vedi, ti modifico la tonsura".
In quel periodo ovunque arrivasse furono massacri, saccheggi,
violenze di ogni tipo, ed i suoi eccidi di Cattolici raggiunsero
il livello di quelli compiuti da quegli altri buontemponi
che rispondono al nome di Catari.
Altro che storie!

San Pietro e dintorni
Albania, una chiesa risorta
In un'intervista a SIR Europa (on line su Agensir.it - SIR Europa),
mons. Mirdita racconta i cinquant'anni di feroce repressione
del regime comunista, che cercò di sradicare del tutto la fede
arrestando, torturando e uccidendo sacerdoti e laici cattolici,
distruggendo chiese e icone, bruciando testi sacri, vietando
ogni manifestazione di culto.
MARCO TOSATTI
"La Chiesa si è rialzata dalla polvere". È l'immagine che mons. Rrok
Mirdita, arcivescovo di Tirana-Durrës e presidente della Conferenza
episcopale dell'Albania (Cea), utilizza per descrivere l'attuale situazione
della comunità cattolica nel Paese. In un'intervista a SIR Europa,
mons. Mirdita racconta i cinquant'anni di feroce repressione
del regime comunista, che cercò di sradicare del tutto la fede
arrestando, torturando e uccidendo sacerdoti e laici cattolici,
distruggendo chiese e icone, bruciando testi sacri, vietando
ogni manifestazione di culto.
In quegli anni, racconta l'arcivescovo, "la Chiesa cattolica non solo
è stata perseguitata e oppressa, ma è stata completamente annullata.
Basta ricordare che il clero cattolico, quasi nella sua interezza,
scomparve: molti sacerdoti vennero fucilati, altri internati
nei campi di lavoro forzati e nelle carceri, alcuni di essi
sono sopravvissuti con gravi conseguenze".
Per mons. Mirdita, "è un miracolo che la Chiesa abbia comunque
superato quella persecuzione selvaggia e sistematica che aveva come
obiettivo finale l'eliminazione di ogni simbolo cristiano, finanche
la stessa cultura cattolica".
Ora, prosegue, la Chiesa, "con l'aiuto delle Chiese sorelle
e di vari donatori, in particolare la Conferenza episcopale
italiana, si è rialzata dalla polvere".
Negli ultimi anni, afferma mons. Mirdita, "la Chiesa ha vissuto
un periodo di rinascita che è visibile anche nella società.
Anch'essa, infatti, dopo un totale collasso per la dittatura comunista,
si è risollevata nei suoi diversi settori. Tutto ciò ha superato di gran
lunga le nostre aspettative".
In Albania, prosegue l'arcivescovo, "la Chiesa è particolarmente
impegnata nell'istruzione. Attualmente, abbiamo scuole a tutti i livelli.
Tutte le nostre istituzioni scolastiche, gestite nella maggior parte da
religiosi e religiose, sono molto apprezzate anche dalle autorità politiche,
ministeriali e culturali del Paese". Nelle scuole cattoliche, nota
il presidente dei vescovi, "c'è sempre un grande afflusso; le famiglie
hanno fiducia indipendentemente dalla religione. Sempre nel campo
dell'educazione, un importante impegno è rappresentato dalla pastorale
universitaria. In modo particolare, nelle grandi città, come Tirana,
Scutari e Durazzo. Nei giovani universitari c'è grande sete di Dio
e della Chiesa".

Repubblica
Addio a Caradonna, un fascista da film
di Filippo Ceccarelli
È morto Giulio Caradonna, che certo era un gran fascistone, ma anche
un uomo a suo modo eccentrico, un personaggio senza dubbio: per cui
non solo lŽoccasione, ma ormai anche la lontananza consentono qui
di ricordarlo ben vivo al centro di unŽepopea romanzesca e cinematografica,
una turbinosa temperie di pugni e duelli che sta fra I tre moschettieri
e Bud Spencer. Anche se la leggenda vuole che proprio su di lui,
nei primi anni settanta, Mino Monicelli ritagliò la figura del protagonista
di 'Vogliamo i colonnelli', interpretato da un indimenticabile Tognazzi.
Caradonna fin dallŽinizio dovette tenere testa alla fama del padre,
pure lui gran fascista del Tavoliere, per giunta inventore degli squadristi
a cavallo, nonché grande amico di Padre Pio.
[Padre Pio può essere considerato un fascista "antemarcia":
tra l'altro, sin dal 1920, ottenuto il consenso dell'Ordine
dei cappuccini, aveva benedetto pubblicamente la bandiera
della neo-costituita associazione di ex-combattenti di san Giovanni
Rotondo (i cosiddetti "Arditi di Cristo"....).
Quando il frate sperimentava l'origine dei suoi guai
con la gerarchia ecclesiastica, fu un editore fascista, Giorgio
Berlutti (l'inventore dello slogan «libro e moschetto...»),
a pubblicare le sue primissime due biografie.
In una lettera inviata nel 1924 da Mussolini a Padre Pio, il Duce
ringrazia il santo per aver contribuito a riavvicinarlo a Dio,
e lo saluta con un significativissimo "da fascista a fascista"....
Non a caso il Duce aveva profeticamente affermato, quando
Padre Pio era ancora oggetto di diffidenze e persecuzioni:
«Sia benedetto Iddio per averci dato un frate come te, un Santo».
E Padre Pio, alla vedova di Mussolini, donna Rachele,
che era andata a visitarlo, disse: "Sappiate che io stesso
avrei messo vostro marito in Paradiso, figuratevi cosa ha fatto
Dio, che è infinitamente più buono di me!"
Insomma, come minimo, Mussolini si trova nell'Empireo...
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Giulio era basso, rotondetto, portava baffi ferrigni, un occhio
gli andava un poŽ per conto suo

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in più da un certo punto in poi era anche claudicante, eppure anche
con lŽinseparabile stampella riuscì a farsi valere nelle centinaia
di scontri ingaggiati in piazza contro i comunisti, fin dai tempi
delle manifestazioni su Trieste, con gli attivisti del «Raggruppamento»
che addirittura prese il suo nome, i migliori dei quali provenienti
dallŽAccademia Pugilistica Romana di cui fu a lungo presidente.
CŽera anche una specie di inno che faceva: «Se non ci conoscete,/
ohé, per la Madonna,/ noi siamo gli arditi/ di Giulio Caradonna!».

http://tinyurl.com/yjpvu2g

Dagospia
LE ESEQUIE DI GIULIO CARADONNA
Maria Grazia Greco per "Il Tempo"
Qualche mese fa Giulio Caradonna li aveva definiti «i migliori
della loro generazione». Ieri Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri
- unici big da piazza Montecitorio - hanno ricambiato arrivando
puntuali al suo funerale.
Che non è stato, come c'era da aspettarsi, un funerale qualsiasi.
A cominciare dalla bara ricoperta con la bandiera della Repubblica
sociale

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per finire al saluto romano più volte ripetuto, passando per lunghi,
lunghissimi applausi quello di ieri pomeriggio è stato anzitutto
il funerale di un camerata.

Probabilmente la cerimonia che si aspettava, col discorso appassionato
di Domenico Gramazio, con Ciarrapico, con Teodoro Buontempo,
con i militanti degli anni Settanta.
Niente folle oceaniche, nella piccola chiesa di San Giuseppe
in via Nomentana, poiché Giulio Caradonna non era certo
di quelli che piacevano a tutti: ruvido, dissacrante, sarcastico,
per quelli che oggi occupano il Parlamento non si è mai sperticato
in lodi, anzi.

Fini? «Non mi convince».
Alemanno? «Grande coraggio fisico, poca intelligenza politica»
e poi uno spiraglio: «Vedremo cosa farà come sindaco di Roma».
Filoatlantico, filoisraeliano, il ricordo di Alemanno con la kefiah
in testa non l'ha digerito fino al giorno in cui si è convinto che,
finalmente redento, alla guida della Capitale poteva far bene.

Giulio Caradonna era decisamente - decisamente - un attivista:
resta memorabile la foto di lui che fa il saluto romano mentre
la camionetta della polizia lo porta via, resta memorabile il coro
«Se non ci conoscete, ohè per la Madonna, noi siamo gli arditi
di Giulio Caradonna».

Ma resta memorabile anzitutto la carica sessantottina alla facoltà
di Lettere per separare il mostro informe nato dall'unione
di alcuni giovani militanti di destra con i «rossi».
«Arrivai quando i nostri erano già fuggiti a Giurispudenza»,
disse poi, ma non ha mai negato di aver diretto le operazioni
con la sua inseparabile stampella a fare da bacchetta.
Del resto, come ha candidamente ammesso, l'unico suo rimpianto
è quello di «non aver menato abbastanza ai comunisti».
Per «sputtanarli», però, fece di tutto, perfino tentare di buttare
l'ambasciatore cinese in mutande nella fontana della Minerva.

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La mente del sapiente si dirige a destra, quella dello stolto a sinistra.
Ecclesiaste 10,2

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Pio XI, enciclica Divini Redemptoris:
"Procurate, Venerabili Fratelli, che i fedeli
non si lascino ingannare!
Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere
in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque
voglia salvare la civilizzazione cristiana.
E se taluni indotti in errore cooperassero alla vittoria del comunismo
nel loro paese, cadranno per primi come vittime del loro errore,
e quanto più le regioni dove il comunismo riesce a penetrare
si distinguono per l'antichità e la grandezza della loro civiltà
cristiana, tanto più devastatore vi si manifesterà l'odio dei «senza Dio».


R***@libero.it
2009-12-07 09:42:57 UTC
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Post by donquixote
Filoatlantico, filoisraeliano, il ricordo di Alemanno con la kefiah
[...]

Ma resta memorabile anzitutto la carica sessantottina alla facoltà
di Lettere per separare il mostro informe nato dall'unione
di alcuni giovani militanti di destra con i «rossi».
Emh... Unitamente con il filtr con Democrazia Nazionale (di cui la figlia fu
anche la leader delle donne di Democrazia Nazionale, e che, pèr
indicare/definire le sue ragazze inventò il neologismo "DONNISTE"), non sono
fino a che punto tali aspetti ed episodi costituiscano meriti, e non
piuttosto colpe
donquixote
2009-12-09 23:32:02 UTC
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Post by donquixote
Filoatlantico, filoisraeliano, il ricordo di Alemanno con la kefiah
[...]
Ma resta memorabile anzitutto la carica sessantottina alla facoltà
di Lettere per separare il mostro informe nato dall'unione
di alcuni giovani militanti di destra con i «rossi».
Emh... Unitamente con il filtr con Democrazia Nazionale (di cui la figlia
fu anche la leader delle donne di Democrazia Nazionale, e che, pèr
indicare/definire le sue ragazze inventò il neologismo "DONNISTE"), non
sono fino a che punto tali aspetti ed episodi costituiscano meriti, e non
piuttosto colpe
Raf, sei diventato nazi-maoista e femminista?
Cordiali saluti.
R***@libero.it
2010-01-24 16:31:26 UTC
Permalink
"E' terribile cadere nele mani del DIO vivente" (San Paolo, Ebrei X,31)
24 Gennaio 2010 a.D., San Timoteo Vescovo, Martire & Discepolo di San Paolo,
III Domenica dopo l'Epifania
CHIEDIAMO LA GRAZIA DI GIUNGERE ALL'Ignaziano TERZO GRADO DELL'UMILTA'
Post by donquixote
Post by R***@libero.it
Emh... Unitamente con il filtr con Democrazia Nazionale (di cui la figlia
fu anche la leader delle donne di Democrazia Nazionale, e che, pèr
indicare/definire le sue ragazze inventò il neologismo "DONNISTE"), non
sono fino a che punto tali aspetti ed episodi costituiscano meriti, e non
piuttosto colpe
Post by donquixote
Raf, sei diventato nazi-maoista e femminista?
Cordiali saluti.
Senti,
a prescindere che avevo dimenticato i ben più gravi legami massonici della
buonanima di Giulio Caradonna (che il Signore ne abbia pietà), non si tratta
di essere diventati nazi-maoisti e/o femministi. Il problema è proprio che,
in nome del pur giusto e doveroso anti-comunismo, si è finito per scambiare
tattiche (per quanto, appunto, *in quella situazione storica contigente*
doverose) con strategie. Si sono confusi i mezzi con i fini. La parabola
ieri di Democrazia Nazionale e poi oggi di Fini Gianfranco, stanno la a
ricordarcelo.
E protei scrivere pagine e pagine su questi temi, ma si tratta di:
a) argomenti che conosci già bene, forse anche meglio di come li potrei
esporre io;
b) una discussione tutta interna, sulle "occasioni perdute", all'ambiente
("meta")politico-socio-culturale cui entrambi facciamo riferimento;
c) pertanto temo che non solo sia poco o punto interessante per gli altri
utenti del presente NG, ma che, se i Moderatori la dovessero giudicare OT,
non penso che potrei far/dar loro torto.
Se poi interessa, fammelo sapere.
IN CRISTO RE
VOstro
UomochenonfuMAI
donquixote
2010-01-28 23:12:11 UTC
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Post by R***@libero.it
tattiche (per quanto, appunto, *in quella situazione storica contigente*
doverose)
Allora sei d'accordo sul fatto che "la carica sessantottina alla facoltà
di Lettere per separare il mostro informe nato dall'unione di alcuni
giovani militanti di destra con i «rossi»" era doverosa.
Il punto era solo quello, del resto non vale la pena parlare.
Cordiali saluti.
R***@libero.it
2010-01-30 00:29:22 UTC
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"Non temere perché sono con te" (Isaia XLI,10)
29 Gennaio 2010, San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti (una sua
frase celebre è: "Il galateo è MEZZA SANTITà", infatti la buona educazione è
un atto di carità verso il nostro prossimo)
CHIEDIAMO LA GRAZIA DI CRESCERE OGNI GIORNO NELLA SAPIENZA DI DIO, TRAMITE
LA MEDITAZIONE E NELLA GRAZIA CON L'ESERCIZIO DELLE VIRTù.
Post by donquixote
Post by R***@libero.it
tattiche (per quanto, appunto, *in quella situazione storica contigente*
doverose)
Allora sei d'accordo sul fatto che "la carica sessantottina alla facoltà
di Lettere per separare il mostro informe nato dall'unione di alcuni
giovani militanti di destra con i «rossi»" era doverosa.
Il punto era solo quello, del resto non vale la pena parlare.
Cordiali saluti.
Emh....
Premesso che, ripeto, c'è tutto il problema delle frequentazioni massoniche
del Nostro, premesso che le" tattiche (....), *in quella situazione storica
contigente*doverose" cui mi riferivo erano il filo-atlantismo (ma non doveva
essere tale da abdicare all'identità ed appiattirsi su posizioni alla
Spadolini, per intendersi) raccolsi tempo fa le memorie di un reduce della
facoltà di Lettere, che me ne parlo' in termini un po' diversi. Il rapporto
tra i ragazzi della "CARAVELLA" ("gli alcuni giovani militanti di destra" di
cui sopra),

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